domenica 23 novembre 2014

Le basi di Danza Classica



La danza classica è una danza d’école basata sul principio fondamentale dell’en dehors (in fuori). In questa posizione le gambe devono mostrare al pubblico la loro parte interna ed la coscia deve quindi ruotare all’esterno di 90° rispetto all’asse del corpo. Si raggiunge più facilmente l’en dehors, quindi la rotazione delle articolazioni femorali, stringendo i muscoli che formano la cintura addominale ed i glutei, mantenendo rettilinea la colonna vertebrale.
La testa deve essere eretta sulla stessa verticale dei piedi, in posizione naturale.
L’en dehors, non è una semplice convenzione, ma è necessaria per dare agli arti inferiori del danzatore libertà di movimento in ogni direzione, permettendo al femore di ruotare liberamente e completamente nel suo alveolo.
È importantissimo iniziare bene, quando si definisce la posizione di partenza, i passi vengono da soli.

Il ballerino deve prima di tutto tendere la spina dorsale dritta, abbassare il bacino, tirando su il torace e assottigliano la vita, senza alzare le spalle, ma tenendole indietro e bene aperte. Le gambe dritte; le braccia devono essere basse, simulare un abbraccio molto largo da formare un ovale, molto sciolte e rilassate ma pronte per assumere le cinque posizioni-base. Un respiro profondo e un sorriso durante il ballo trasmettono la gioia del ballo...

Il corpo in simmetria
Un elemento fondamentale per la creazione di movimenti appropriati è il piazzamento simmetrico del corpo. Le parti del corpo devono essere in una perfetta armonia naturale armonia tra loro, lasciare che sia il capo a indicare la direzione che i piedi dovranno prendere (e quindi che sia la guida del movimento). Ad ogni passo, il ballerino deve allineare le parti del corpo, come per formare una linea ideale in continua evoluzione.

L'Equilibrio
Una delle cose più difficile è l'equilibrio, un ballo "pulito" è determinato in gran parte dall'equilibrio. Le braccia e le gambe devono essere sempre attentamente controbilanciate. Distribuire uniformemente il peso sulla gamba d'appoggio permette al ballerino di essere rilassato e libero nei movimenti. Per esempio se in una posizione si ha una gamba elevata, per trovare l'equilibrio bisogna tenere la testa dritta, così come la spina dorsale e controbilanciare con il braccio il peso della gamba. Anche lo sguardo contribuisce molto, guarda lontano, seguendo la linea che ti indica la posizione del braccio.

sabato 15 novembre 2014

Le affezioni più comuni dei ballerini



Bolle e vesciche
Sono scollamenti bollosi della pelle, di origine meccanica, dovute a sfregamento. È meglio evitare, prima delle lezioni e degli spettacoli, pediluvi con acqua calda che rendono più fragile la pelle; è invece utile strofinare le zone a rischio con alcool denaturato per "indurire" la cute. Come terapia è necessario detergere le vesciche, disinfettarle, forarle da due o più parti e svuotarle; sarebbe meglio non togliere la cupola di epidermide per evitare infezioni: utilissimo applicare cerotti medicati imbottiti 

Calli e duroni
Sono dovuti a microtraumi come conseguenza di sovraccarichi pressori o sfregamenti abnormi. In un primo stadio la cute, sottoposta a frizione o a carico, viene compressa e le cellule degli strati superficiali si accumulano; in un secondo stadio l'irritazione provoca una reazione linfovascolare oppure borsiti con infiammazione locale; nel terzo ed ultimo stadio si può avere irritazione nervosa, infezioni, reazioni dell'osso sottostante. Sia in presenza di calli che di duroni il soggetto cerca di evitare l'appoggio della parte interessata; l'evoluzione verso la cronicizzazione è in genere la regola. L'approccio terapeutico dipende dalla gravità: in fase iniziale bisogna proteggere la parte per evitare il continuo sfregamento; quindi si deve capire il perchè del sovraccarico e modificarne le condizioni; infine si può escindere il callo con dei cheratinolitici. In ogni caso si deve curare e correggere la causa che ha portato alla formazione della callosità. 

Onicopatie
Assai frequenti, si distinguono in traumatiche e infettive. Le ballerina che usano la scarpa da punta arrivano anche a perdere l’unghia per suo distacco. Frequenti sono gli ematomi subungueali e le distrofie ungueali, provocate da traumi diretti a livelli dell’ultima falange, connessi quindi al trauma da puntale della scarpa da punta. Le forme infettive sono a provocate da dermatofiti, muffe e lieviti, capaci di insediarsi prevalentemente a livello ungueale. 

Talalgia
È caratterizzata da un dolore che si manifesta sotto il tallone nel momento in cui si poggia il piede per terra; persiste, attenuato, durante il riposo. La causa è da ricercarsi in una contusione cronica del calcagno, schiacciato tra suolo e peso del corpo e si manifesta con più frequenza a causa di tanti piccoli traumi ripetuti, dovuti ai salti e ai pavimenti troppo duri: un pavimento di cemento non riesce ad ammortizzare l'impatto del piede sul suolo. Le cure fisioterapiche hanno dato ottimi risultati sino alla completa guarigione. 

Unghie
Le unghie del piede sono anch'esse sottoposte ad una forte pressione e da ciò derivano diversi problemi: i più frequenti sono le unghie incarnite i lividi sotto alle unghie che portano alla perdita dell'unghia. Il primo è dovuto alla forte pressione esercitata sulle unghie tagliate troppo corte: l'unghia si incurva penetrando nei lati del dito, soprattutto per quanto riguarda l'alluce. Il secondo problema è invece legato ad una pratica troppo intensa dell'uso delle punte. Entrambi i problemi non sono da sottovalutare in quanto, ad esempio il primo problema, possono richiedere un'operazione chirurgica se il podologo lo richiede. 

Verruche
La verruca è dovuta ad un virus, è contagiosa e nel piede si insedia nella cute, dove scava una loggia, circondandosi di materiale corneo e approffondendosi verso le terminazioni nervose. A differenza delle callosità plantari è più molle, sanguina facilmente ed è più dolorosa; è contagiosa per contatto diretto, soprattutto in piscina, doccie pubbliche e simili, dove l'umidità dilata i pori facilitandone l'ingresso. Le terapie vanno dalla crioterapia alla elettrocoagulazione, dalla cauterizzazione chimica alla terapia chirurgica, sempre sotto controllo medico.