lunedì 29 settembre 2014

Danza e pilates/ "Troppi maestri non abilitati". Boom di italiani dal fisioterapista

Cosa possono avere in comune una persona che fa danza e una che fa pilates? Il fisioterapista. Non è una battuta né una barzelletta ma spesso è la realtà dei fatti. Chi fa una delle due discipline può avere come conseguenza il trovarsi a fare i conti col fisioterapista. La domanda è perché, dato che sia pilates che danza il corpo lo educano e lo curano? Semplice, perché spesso, molto spesso, chi insegna lo fa senza avere una adeguata preparazione.

“Almeno il 70-80 per cento delle scuole di danza italiane hanno insegnanti senza abilitazione – sentenzia Carlo Alberto Cherubini, presidente della Federazione Italiana Danza –. Se in Italia esistono circa 10 mila scuole, i titoli validi li avranno in 2 mila. Se consideriamo poi che ogni scuola ha 3 - 4 insegnanti, vediamo che il numero degli 'abusivi' che non sanno nemmeno dov'è la danza e fondano una scuola semplicemente iscrivendosi ad associazioni è enorme. Questo è il male della danza italiana”.

Alluce valgo, cifosi, lordosi, gambe e spine dorsali storte (facendo danza), ernie e dolori muscolari vari (pilates) sono solo alcuni dei problemi fisici nei quali si può incappare quando non si hanno insegnanti adeguatamente preparati. La domanda che viene da porre è: com'è possibile? “Purtroppo in Italia sia il Pilates che altre discipline sportive possono essere insegnate senza una qualifica certificata – dichiara Lisa Lapomarda, docente Fif (Federazione italiana fitness) di Pilates - perché c'è una legislatura in proposito che non tutela nessun ente di formazione come scienze motorie o altre federazioni ufficialmente riconosciute come la Fif o altro, e permette così a chiunque abbia solamente buone abilità motorie e sappia socializzare bene , di insegnare nelle palestre o centri sportivi della 'parrocchia'. C'è chi crede che guardando un dvd o leggendo un libro si impari a insegnare Pilates ma non è così: serve una formazione completa. Altrimenti chi viene ad esempio per vedere di rimediare ad alcuni dolori alla schiena, se ne porta a casa di nuovi”.

Se il Pilates 'paga' il venir confuso con altre discipline da fitness, la danza paga la carenza di controlli. In teoria esistono specifiche direttive da seguire - e precisi attestati da avere - per poter aprire una scuola, in realtà spesso queste non vengono seguite. Sovente si apre una scuola senza averne realmente i requisiti. “Per le cose come stanno in pratica chiunque - sottolinea Cherubini - magari solo perché ha studiato un paio di anni come allieva in una scuola, si sente in diritto di insegnare. Come se insegnare fosse solo far mettere alla sbarra delle allieve o far fare dei pliés. Ci vorrebbero anni di studio, sia del corpo che per come si insegna anche perché altrimenti si rischia di far del male a delle persone, di rovinarle. Si comincia a insegnare a bambini che hanno 4-5 anni senza avere competenze con risultati che vanno dalla lordosi alle spine dorsali storte e vie dicendo. Che sia danza classica, moderna, contemporanea o hip hop il risultato non cambia: se non si hanno competenze si rovinano delle persone. Il difficile è sapere quante siano le persone danneggiate ma credo basti fare i conti pensando a quanti giovani in media frequentano una scuola di danza e quante sono le scuole con insegnanti abusivi”.

Il cosiddetto 'Effetto Amici' e l'aumentare della voglia di prendersi cura di sé ha fatto aumentare il numero di iscritti sia per quanto riguarda le scuole di danza che per le palestre dove si fa fitness. Un vero e proprio boom. In contemporanea è aumentato anche il numero di persone che si rivolge ai fisioterapisti. "Non sappiamo di preciso in quanti si rivolgono a noi fisioterapisti provenienti da danza e pilates perché una stima non l'abbiamo mai fatta – ammette Antonio Bortone presidente Aifi (associazione italiana fisioterapisti) – ma di sicuro sono in molti. E quando vengono non è colpa delle discipline di per sé ma come sono state insegnate. Se gli istruttori sono improvvisati, possono creare dei danni".

giovedì 18 settembre 2014

Cosa deve avere una scuola di danza in regola...

La “Danza”, con delibera n° 1061 del 15/11/2000, è stata riconosciiuta dal CONI come “Disciplina Associata” ossia “Attività Sportiva Dilettantistica”.

Successivamente, è stata riconosciuta dal CONI come Federazione Sportiva Nazionale la FIDS –  Federazione Italiana Danza Sportiva fermo restando la definizione di “Danza” quale “Attività Sportiva Dilettantistica”.

“Attività Sportiva Dilettantistica” a tutti gli effetti di Legge è un’attività da svolgersi senza fini e scopi di lucro, per cui, i partecipanti alle attività associative, come associati-tesserati sono tenuti a rispettare le delibere del Consiglio di Amministrazione dell’Associazione di appartenenza e versare solo ed  esclusivamente  la quota associativa , secondo le disposizioni.

Presso la sede Legale dell’Associazione deve esserci un Registro soci, le domande di richiesta associativa, un registro delle delibere, i certificati medici di tutti gli associati, Atto Costitutivo, Statuto, documentazione assicurativa o documenti di affiliazione presso Ente riconosciuto.

L’Istruttore o Maestro che impartisce lezioni private, svolge a tutti gli effetti di Legge attività commerciale, pertanto “deve” essere in possesso di Partita IVA e rilasciare regolare Ricevuta Fiscale, per  l’importo incassato.

 Ballo o Danza  sportiva “quale sinonimo” è stato riconosciuto solo ed esclusivamente come attività “SPORTIVA DILETTANTISTICA”, per cui, a tutti gli effetti legali, non esiste Atleta o Maestro di Ballo “PROFESSIONISTA”.

Disposizioni legislative in materia di Assicurazione degli sportivi Art. 51 1) A decorrere dal 1° luglio 2003, sono soggetti all’obbligo assicurativo gli sportivi dilettanti tesserati in qualità di atleti, dirigenti e tecnici delle Federazioni sportive nazionali, alle discipline sportive associate e agli enti di promozione sportiva.2) L’obbligatorietà dell’Assicurazione comprende i casi di infortunio avvenuti in occasione e a causa dello svolgimento delle attività sportive, dai quali sia derivata la morte o una inabilità permanente.3) Tutte le Associazioni Sportive sono obbligate per legge dello Stato ad adeguare Atto costitutivo e statuto al fine di rendere evidente nell’intestazione 
Ndr. Nota di redazione: in virtù degli articoli sopra riportati, si consiglia ai praticanti delle gare di ballo, a tutti i livelli, di CHIEDERE alla propria scuola di ballo la tessera di copertura assicurativa, meglio se globale, inoltre consigliamo di verificare se tale copertura è valida

PROFESSIONISMO NELLA DANZAPer la danza e il ballo a tutt’oggi non esistono albi professionali, alla pari di altre categorie, (es. avvocati, commercialisti, notai, giornalisti, ecc.). Si ricorda che la qualifica di professoinista si ottiene solamente se laureati,  pertanto l’utilizzo del termine professionista nella danza è del tutto improprio, tanto è vero che  sono stati segnalati casi di  abuso  e persino di truffe. 

Verifica inoltre che la struttura e i maestri siano in regola con la D.Lgs 81/08 e che abbiano i certificati penali e che siano rinnovati ogni 6 mesi.